Clima
Il Veneto presenta peculiari caratteristiche climatiche determinate dalla sua collocazione alle medie latitudini, da cui derivano i caratteristici effetti stagionali, e dal fatto che la Regione si pone in una zona di transizione fra l'Europa centrale, in cui predomina l'influsso delle correnti occidentali e dell'oceano Atlantico o, in alcune occasioni, di quelle nordorientali più fredde e asciutte di origine euroasiatica, e l'Europa meridionale, dove invece domina l'influsso degli anticicloni subtropicali e del mar Mediterraneo. A questi influssi di livello macro-territoriale si associano altri importanti fattori che influenzano in modo significativo il clima a livello regionale, il quale si va così a definire in specifiche sotto-zone climatiche, che nel caso specifico del territorio veronese si possono individuare: l'appartenenza alla pianura padano-veneta, delimitata sia a nord sia a sud da catene montuose e con un'apertura principale verso est; la presenza di una vasta area montana a orografia complessa; la presenza del lago di Garda a ovest.
A livello di scala territoriale, l'area si caratterizza da un clima di pianura, temperato umido. Nel veronese prevale infatti un certo grado di continentalità con inverni relativamente rigidi ed estati calde, e temperature medie annue che si aggirano intorno ai 13-14 °C. In condizioni di tempo anticiclonico la massa d'aria che sovrasta la pianura manifesta condizioni di elevata stabilità o di inversione termica al suolo, che si traducono in fenomeni stagionali quali le foschie, le nebbie, le gelate, l'afa e l'accumulo di inquinanti in prossimità del suolo. Al verificarsi di tali fenomeni contribuiscono la presenza di importanti fonti di umidità, come le aree irrigue e il lago di Garda, i quali sono in grado di rifornire la massa d'aria in vicinanza del terreno di vapore acqueo. Infine, scendendo di scala, a livello microclimatico la copertura e l'uso del suolo risultano significativi, determinando la formazione di isole di calore in città e nel suo immediato circondario.
Le precipitazioni sono distribuite abbastanza uniformemente durante l'anno, tuttavia l'inverno è solitamente la stagione più secca mentre nelle stagioni intermedie prevalgono le perturbazioni atlantiche e mediterranee. In estate i fenomeni temporaleschi risultano abbastanza frequenti e spesso associati a grandine, tuttavia sono distribuiti in modo molto irregolare. Il territorio scaligero è caratterizzato, per quanto concerne le precipitazioni, da un andamento crescente spostandosi da Sud verso Nord: se nelle Valli Grandi Veronesi si rilevano le precipitazioni minime, di circa 700 mm, esse arrivano a 800 mm nel territorio del comune di Verona, situato a cavallo tra la pianura e la zona collinare, mentre risalendo verso la fascia pedemontana si arriva ai 900-1100 mm della Valpolicella, della bassa Lessinia e della parte meridionale del massiccio del monte Baldo, con valori crescenti nei settori più settentrionali di Lessinia e Baldo fino ad arrivare a valori superiori ai 1 500 mm nella Lessinia nord-orientale e sul gruppo del Carega.